Provveditore (x): riflessioni sulle iscrizioni alle Scuole Superiori (x)

Gentilissimi, dopo aver letto alcuni articoli apparsi sulla stampa relativi alla mancata attivazione del corso denominato “Manutenzione ed assistenza tecnica” presso l’ IS “Crotto Caurga” di Chiavenna, a causa del numero esiguo di iscritti (5), mi permetto di fare alcune considerazioni di carattere generale, partendo dal mio punto di osservazione che, presumo, sia quello più completo almeno per quanto concerne l’ambito dell’istruzione. Ecco il mio pensiero per punti:

1) Quest’anno le iscrizioni hanno dimostrato, come d’altro canto tutto il trend nazionale, un interesse marcato verso i Licei. Personalmente esprimo la mia soddisfazione per la partenza di una classe prima ad indirizzo linguistico a Bormio (che ha intercettato una buona parte di studenti livignaschi che, diversamente, sarebbero andati fuori regione) e di una classe prima ad indirizzo scientifico sportivo a Chiavenna, senza intaccare il numero di iscritti al liceo “Donegani” di Sondrio che, ancora, avrebbe gli studenti necessari per aprire due sezioni (circa 40), se la normativa relativa alle iscrizioni non vietasse questa possibilità. Questo fatto, da un lato chiude la bocca di molte Cassandre che paventavano una frammentazione degli indirizzi che non è avvenuta, e dall’altro conferma una chiara indicazione di scelta da parte dei nostri studenti e delle loro famiglie. A completamento di ciò, sottolineo anche il fatto che vengono mantenute due sezioni ad indirizzo linguistico anche negli Istituti “Piazzi Perpenti” a Sondrio, “Nervi Ferrari” a Morbegno e “Leonardo da Vinci” a Chiavenna. I dati sulle iscrizioni mi farebbero addirittura pensare che, se aprissimo una terza sezione di liceo scientifico sportivo in Alta Valle, potremmo avere i numeri necessari per garantirne la sopravvivenza.

2) Per quanto riguarda l’Istruzione tecnica e professionale, registriamo una generale flessione che interessa tutta la Provincia: andiamo dall’ ITI “Mattei”, al “De Simoni Quadrio” di Sondrio che vede diminuire di molto il corso in costruzioni, ambiente e territorio, fino al “Crotto Caurga” di Chiavenna, che perde una classe di enogastronomia. Ma queste flessioni sono fisiologiche e, sul lungo periodo, non destano particolari preoccupazioni. Si tratta di lavorare bene sull’orientamento e, se il calo demografico non ci metterà in ginocchio, credo che queste situazioni potranno trovare una ripresa che le consolidi. Teniamo conto che ogni anno scolastico è sempre un’incognita, perché le scelte degli studenti nascono da motivazioni non sempre oggettive e da elementi ponderabili. Anche gli indirizzi scolastici risentono delle mode, che possono durare poco o tanto.

3) Voglio però soffermarmi in modo particolare su quanto ho letto circa il corso per “Manutentore ed assistente tecnico” che non avrà una classe prima presso l’Istituto “Crotto Caurga” di Chiavenna. Nonostante il parere del Sindaco di Andalo, che non ho il piacere di conoscere, e del vicepresidente degli artigiani, credo fortemente nella libertà di scelta della scuola superiore a prescindere dalle esigenze del mercato. Così come penso che la scelta del percorso universitario debba andare incontro a ciò che piace e non a statistiche e proiezioni che lasciano il tempo che trovano. Sappiamo tutti che il mercato del lavoro è in continuo e rapido mutamento quindi, nel corso di 3 o 5 anni, le cose possono cambiare in modo anche radicale. Quello che fatico a comprendere è il legame che si vuole creare fra le esigenze del mercato del lavoro e la scelta del percorso di studi superiori: se il mercato vuole A ed i ragazzi scelgono B o C, non c’è da stupirsi. Il mercato andrà a prendere A da altre province. Credo sia una questione molto semplice. Secondariamente voglio fare un’altra precisazione: ammesso e non concesso che le iscrizioni debbano tener conto delle richieste del mercato locale, vorrei capire come mai, dall’anno scolastico 2015/16, sul corso che stiamo esaminando, abbiamo avuto un numero di iscritti di 7,8,9, massimo 15 unità. Questo Ufficio non ha mai autorizzato classi con numeri inferiori a 15 studenti, ma le classi sono sempre partite per scelta della scuola ad invarianza di organico, con il solo supporto di alcune ore concesse dall’UST. Ma forse questo problema non poteva essere posto all’attenzione dei miei predecessori già nel 2015? Io sono disponibile a lavorare con qualunque tavolo si voglia costituire, tuttavia il clamore mediatico suscitato da questo calo di iscrizioni mi è parso del tutto tardivo e, per quel che posso pensare, anche immotivato. Lo stesso indirizzo, all’ Istituto “Pinchetti” di Tirano, ha avuto 16 iscritti e quindi avrà una classe prima. Forse, la spiegazione più semplice è che i ragazzi di quella zona siano stati attratti dal percorso e quelli di Chiavenna no. Non starei a psicanalizzare troppo un fenomeno che, come ho detto prima, ha molti aspetti di carattere puramente soggettivo. Si cerchi di fare orientamento al meglio possibile e poi si prenda consapevolezza del risultato.

4) Detto ciò, credo che non manchi assolutamente una visione ampia o una regia territoriale riguardo agli indirizzi di studio (mi sentirei anche legittimamente offeso se questa affermazione riguardasse anche il lavoro del mio Ufficio e dei miei collaboratori), ma semplicemente gli studenti, ogni anno, vanno dove pensano di trovarsi bene, dove vanno alcuni loro compagni, dove credono di potersi realizzare. Con buona pace di tutti. Quindi, rubando un’espressione all’amato Pirandello, direi che si è fatto “molto rumore per nulla”. La scuola della Provincia di Sondrio gode di buona salute e stiamo lavorando perché stia ancora meglio. 
Il Dirigente Fabio Molinari 

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Noi continuiamo ad usare la vecchia, e più semplice, terminologia rifiutando quella dei poco avveduti - ma magari tanto ideologizzati - burosauri romani per il quali Provveditore è diventato Dirigente scolastico provinciale, Preside è diventato Dirigente scolastico, Bidello è diventato collaboratore scolastico... (Red)

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