Racconto chimico di grande fantasia

Gran parte dei personaggi recitano in questo racconro

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Testo ultimo, modificato il 10.4.2917
Nichelio e Cobalto, in felice compagnia degli amici Boro, Cloro e Tellurio, decise che il loro era un modo di vivere troppo Fermio. Ci voleva qualcosa di nuovo per cui,  riempito di Idrogeno un pallone, se ne andarono a cercare un posto lantano, lantano  dove respirare finalmente un buon Ossigeno. Il sorvolo riguardò prima Americio e poi Europio, in particolare Francio, Polonio e Germanio. Scartata l'ipotesi di fermarsi vicino allo Stagno finirono sulle rive del Potassio nel quale nuotava allegramente il Piombo. Poco Lantanio un Torio brucava l'Erbio mentre Zolfo, coricato sotto un Olmio, ascoltava Mercurio alla Radio senza perdere di vista Sodio ed Elio che giocavano a Berillio. Nichelio, con un cerino nel quale c'era il Fosforo da strisciare sul Silicio accese il Carbonio sotto il fronzuto Rame che Cromo aveva procurato con l'aiuto di Antimonio potendo cuocere così il Gallio catturato nei pressi grazie al fido Argon. Antimonio però ne mangiò troppo per cui dovette ricorrere al Magnesio con le conseguenze del caso e di cui ne fece le spese la ragnatela di un povero Uranio. Alluminio, trinciando il Platino d'Argento si fece col Ferro un Tallio sino all'Osmio e per il dolore restò Bismuto. Cripto, misterioso come sempre, nel Selenio generale si fece avanti con un prezioso dono in Oro per madamigella Nitroglicerina, figlia di Nobelio, che si faceva sì ammirare ma, guai!, non minimamente toccare. Il povero Nichelio intanto, tutto Arsenico per la gelosia, sferrò un Calcio a Cobalto che divenne Palladio come un Cerio e se ne andò calpestando uno Stronzio, urlando che sarebbe tornato a casa sua in quel di Bario, L'Iodio fra due ex amici era nato.

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Nichelio e Cobalto, in felice compagnia degli amici Boro, Cloro e Tellurio, decise che il loro era un modo di vivere troppo Fermio. Ci voleva qualcosa di grosso per cui riempito di Idrogeno un pallone se ne andarono a cercare un posto dove respirare finalmente un buon Ossigeno. Il sorvolo riguardò e Polonio e Germanio per finire poi, scartata l'ipotesi di fermarsi dove c'era uno Stagno, sulle rive del Potassio nel quale nuotava allegramente il Piombo. Poco Lantanio un Torio brucava l'Erbio mentre Sodio ed Elio giocavano a Berillio. Nichelio, con un cerino nel quale c'era il Fosforo da strisciare sul Silicio accese il Carbonio sotto il fronzuto Rame che Cromo aveva procurato con l'aiuto di Antimonio  cuocendo così un Gallio catturato nei pressi grazie al fido Argon. Antimonio però ne aveva mangiato troppo per cui dovette ricorrere al Magnesio con le conseguenze del caso di cui ne fece le spese la ragnatela di un povero Uranio. Alluminio, trinciando il Platino d'Argento si fece col Ferro un Tallio sino all'Osmio e per il dolore restò Bismuto. Zolfo nel Selenio generale si fece avanti con dono in Oro per madamigella Nitroglicerina, figlia di Nobelio, che si faceva sì ammirare ma non minimamente toccare. Torniamo a Nichelio che, tutto Arsenico per la gelosia, sferrò un Calcio a Cobalto che divenne Palladio come un Cerio e se ne andò calpestando uno Stronzio, urlando che sarebbe tornato a casa sua in quel di Bario, L'Iodio fra due ex amici era nato.

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