Le tre leggi della futurica di Isac Asimov(PIU' UNA)
Fra i testi più meritevoli da noi pubblicati (in questo caso anche l'autore) questo sulle tre leggi della futurica che, se approfondite possono essere utili nella normalità della vita di tutti i giorni con risultati in certi casi, stupefacenti- La pubblicazione su La Gazzetta di Sondrio è del 28 settembre 2002 con replica il primo marzo 2006 (GdS)
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Le tre leggi della futurica (PIU' UNA)
Una riflessione é utile -- Le tre leggi - Tentar non nuoce
UNA RIFLESSIONE E' UTILE
Nel 1977 fu pubblicato un breve scritto di Isaac Asimov "Le tre
leggi della futurica"
Tre leggi come sono tre quelle fondamentali della
Dinamica, della Termodinamica, della Robotica.
C'è stato chi vi si é riferito spesso, in termini
comportamentali e in citazioni indicative, magari adattandole,
così come di seguito.
Una riflessione é utile.
Innanzitutto "La resistenza al cambiamento". In realtà
Asimov non ne parla, ma per chi non vuol fermare i pensieri e i
progetti e le prospettive al quotidiano o comunque al tempo
brevissimo, il richiamo a questo principio risulta di somma
utilità per chi si propone di modificare l'esistente.
Poi "Rifletti sull'ovvio". Un principio da tenere
presente in ogni progetto, in ogni idea. Molte cose sono
talmente "evidenti" da affievolire, anzi in genere di azzerare
del tutto l'analisi critica. Se dentro si sente squillare il
campanellino che richiama l'esistenza di questa legge e si
accoglie il richiamo si scopre che molte volte, e la percentuale
é elevata, ciò che ci sembrava "evidente", lapalissiano, in
buona sostanza "ovvio" ovvio non lo era affatto. Fra chi ha
presente questa legge e chi non l'ha presente il primo ha un
vantaggio di partenza considerevole
LE TRE LEGGI
Vediamo ora invece le tre leggi originarie di Asimov.
1) "Quello che succede continuerà a succedere" o,
in altra forma "Quello che é successo nel passato continuerà a
succedere nel futuro", versione aggiornata del "La storia si
ripete". Lo stesso autore nello scritto citato precisa che
naturalmente questa legge va interpretata e adattata.
Prendendola alla lettera andremmo al paradosso perché si
negherebbe la possibilità di avanzamento.
2) "Rifletti sull'ovvio perché pochi lo vedono". Ne
abbiamo parlato in precedenza.
3) "Rifletti sulle conseguenze". E' il principio
base di una visione strategica delle cose. Soffermarsi sulle
linee di sviluppo possibili, con una contestuale analisi
costi-benefici, é talvolta ritenuto da altri una perdita di
tempo. Le cose sono "ovvie", sono "evidenti", "é scontato" che
le cose vadano in un certo modo, quindi si proceda. In realtà
"perdere" un mese per analizzare bene i possibili sviluppi,
tenuto conto che "la storia si ripete" significa spesso evitare
domani di perderne parecchi di mesi perché non sempre tutto va
liscio e se é vero che tavolta arrivano veri imprevisti é vero
anche che altre volte gli imprevisti erano invece prevedibili.
(In questi casi aiuta il principio detto inizialmente. Sapendo
quanto é forte "La resistenza al cambiamento", va messa in
conto.
TENTAR NON NUOCE
Sembrano disquisizioni teoriche,
magari un pochettino astruse, in ogni caso una sorta di formule
dialettiche. La democrazia é bella perché ognuno può pensarla
come gli pare. La saggezza popolare dice però che "Tentar non
nuoce". Se qualcuno ci prova si accorgerà invece che si tratta
di una cosa seria, di un aiuto non marginale ad alzare il
livello dei propri comportamenti ottenendo migliori risultati.
GdS 28 IX 2002 - www.gazzettadisondrio.it