Stanno assassinando la montagna, DIMENTICATA nel PNRR-Recovery Plan

AUDIZIONE ALLA CAMERA PER IMPIANTI SCIISTICI – MAZZOLENI E MAFFEZZINI (UNCEM): “RISTORI E RIAPERTURA. IMMEDIATI. A RISCHIO FALLIMENTO tante IMPRESE DEL SETTORE. TURISTICO. MONTAGNA ASSENTE NEL PNRR-RECOVERY PLAN”
Anche UNCEM ha partecipato nella mattinata di martedì 19 gennaio 2021 all’audizione nella VII
Commissione della Camera dei Deputati per esaminare lo schema del Decreto Legislativo recante misure
in materia di sicurezza nelle discipline sportive invernali (Atto di Governo n. 229) insieme alle
rappresentanze delle associazioni invitate ad esprimersi sul provvedimento: FEDERFUNI, ANEF Italia,
CAI ed il Consorzio degli esercenti degli impianti a fune della Val Gardena/Alpe di Siusi.
L’associazione, rappresentata dal membro della Giunta nazionale, Alberto Mazzoleni, e dal
Presidente della delegazione lombarda, Tiziano Maffezzini, ha presentato le osservazioni sulla bozza del
decreto legislativo, scaturite da un confronto con gli enti locali montani, avanzando proposte migliorative
ad un disegno di legge già apprezzabile.
“Un paradosso però parlare ora di domini sciabili, in un momento nel quale il comparto turistico
invernale sta attraversando una situazione drammatica” - hanno dichiarato Mazzoleni e Maffezzini - che
hanno rimarcato le forti preoccupazioni di Uncem e della montagna che l’associazione rappresenta, circa
la profonda crisi del settore, fortemente provato dalla mancata ripartenza degli impianti di risalita a
seguito dell’ulteriore rinvio della data del 18 gennaio 2021 e dell’incertezza che ancora regna sul
comparto fermo dallo scorso 7 marzo 2020.
Per un settore che vale qualcosa come 11 miliardi di euro di fatturato con l’indotto, la crisi è già
cominciata. Partire a metà febbraio significa non ripartire, con l’aggravante che, a crisi epidemica finita,
non ci sia nemmeno più la forza di rialzarsi con ripercussioni socio-economiche gravissime per la
montagna.
“Chiediamo che il Governo ed il Parlamento intervengano con immediati e concreti ristori al
settore ed all’indotto turistico ed imprenditoriale, anche sul modello francese che ritorna alle imprese il
70% dei costi incomprimibili, senza applicare le misure restrittive del “de minimis”.”
In audizione, i rappresentanti di UNCEM hanno poi avanzato proposte di buon senso per il
comparto montano, dalle quali non è possibile prescindere:
- consentire la riapertura degli impianti prima del 15 febbraio, in sicurezza, adottando, migliorando se
necessario, il protocollo di sicurezza già condiviso e per il quale gli impiantisti hanno investito, ad oggi
inutilmente, ingenti risorse. Peraltro, per analogia, poco cambia tra l’utilizzo dei mezzi di trasporto
pubblico e gli impianti di risalita, anzi, questi ultimi sono più controllati, contingentabili e coprono
tempi di percorrenza brevi;
- garantire ristori certi alle società e forme di tutela ai tantissima stagionali oggi privi di tutela;
- emendare pesantemente il progetto Recovery Plan - PNRR, recentemente approvato dal Governo, nel
quale il termine “montagna” non figura (il piano per la ripartenza dell’economia non prende in
considerazione i territori montani!) per inserire il “Piano per la montagna” già discusso e concordato coi
Ministri interessati e negli Stati Generali della Montagna, del quale non si trova traccia nel documento
approvato, se non in una residuale azione a favore delle Aree interne.”
Uncem e le montagne restano quindi in attesa di provvedimenti concreti.