Sanità. Biologa Curioni nomina importante

A Cristina Curioni la direzione del Miglioramento continuo della qualità e gestione del rischio

Una professionalità indiscussa. Ha partecipato ad audit alla Mangiagalli e al Policlinico di Ponte S.Pietro

E’ stato attribuito a Cristina Curioni, 49 anni, di Lecco, sposata, tre figli, l’incarico di direttore facente funzioni della struttura complessa di “Miglioramento continuo della qualità e gestione del rischio” e di responsabile dell’Ufficio relazioni col pubblico (Urp) di Asst Valtellina e Alto Lario.

Curioni, dirigente biologa, proviene dall’Asst di Lecco, dove ha iniziato il proprio percorso lavorativo nel giugno del 2000, dentro la struttura “Qualità e gestione del rischio”, ed è entrata in servizio a Sondrio lo scorso ottobre.

Dopo pochi mesi di “presa visione” della struttura, è entrata direttamente negli aspetti gestionali della medesima, divenendone responsabile facente funzioni e affrontando, col proprio team, e con comprovata perizia e serietà, il lavoro quotidiano. Proprio in ragione della sua riconosciuta professionalità, è anche stata chiamata a far parte della commissione di valutazione interna (audit) dell’evento verificatosi al Policlinico di Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo, dove, pochi giorni fa, è deceduta una giovane mamma subito dopo il parto, ed ha preso parte anche all’audit, alla Mangiagalli di Milano, per l’evento che, pochi mesi fa, ha visto coinvolta una donna di Grosio, morta incinta di due gemelle.

<E’ motivo di orgoglio, per la nostra azienda, - sottolinea Giovanni Monza, direttore sanitario di Asst Valtellina e Alto Lario – poter contare su professionalità come quella della dottoressa Curioni, riconosciuta anche al di fuori del nostro territorio. Come ho già avuto modo di affermare, il perseguimento dell’obiettivo del miglioramento continuo nella qualità delle prestazioni erogate, insieme alla garanzia di adeguati livelli di sicurezza per i nostri utenti ed operatori, è per noi di fondamentale importanza>.

Obiettivo del “Miglioramento continuo della qualità e gestione del rischio”, del resto, è proprio quello di ottimizzare i livelli di qualità dell’assistenza e delle prestazioni erogate, con particolare riguardo alla sicurezza dei pazienti e degli operatori.

<Per questo ci attiviamo, in linea con le determinazioni di Regione Lombardia, su più fronti – precisa Cristina Curioni -. Innanzitutto, forniamo dei modelli di percorsi diagnostici, terapeutici ed assistenziali agli operatori dei singoli reparti, utili ad indicare per iscritto i protocolli che devono essere seguiti per affrontare nel migliore dei modi possibili ogni tipo di accadimento, dall’infarto, all’ictus, all’emorragia, solo per fare degli esempi. Quindi, effettuiamo degli “audit”, cioè delle verifiche di efficienza ed efficacia delle attività effettuate nei reparti, sul territorio, e anche presso le strutture amministrative e, infine, rispetto alla gestione del rischio aziendale, effettuiamo gli audit sugli eventi avversi che possono accadere in azienda, e predisponiamo corsi di formazione obbligatori e utili a garantire aggiornamento e diffusione delle conoscenze ai vari livelli>.

Quattro, in particolare, le aree di intervento individuate nel 2016, ovvero, quella materno infantile, col progetto di “Rimodulazione del percorso nascita: collegamento fra ospedale e territorio e monitoraggio degli eventi critici in Ostetricia”, quella della sicurezza del sangue ed emocomponenti, col progetto “Sicurezza della trasfusione”, quella relativa alla “Sicurezza del paziente oncologico e alla terapia con farmaci antineoplastici”, e quella relativa alla “Sicurezza dei lavoratori, come prevenire gli atti di violenza a danno del lavoratore”.