Festivi senza auto Da COME ERANO

Foto di allora in pubblicazione alle 18 di ogni lunedì, mercoledì, venerdì

Il 22 novembre del 1973 il Consiglio dei Ministri di fronte alla crisi petrolifera emanò una serie di divieti e comunque di norme restrittive. Basti pensare – da Wikipedia - alle "misure varate, immediatamente esecutive, che ebbero un impatto tangibile sul modo di vita degli italiani. Esse comprendevano un forte aumento del prezzo dei carburanti, l'obbligo di ridurre la pubblica illuminazione del 40% e di tenere spente insegne e scritte pubblicitarie. Bar e ristoranti dovevano chiudere entro la mezzanotte, mentre ai locali di pubblico spettacolo veniva imposta la chiusura entro le ore 23. Allo stesso orario dovevano essere conclusi anche i programmi televisivi. La velocità sulle strade veniva limitata a 100 km/h sulle strade extraurbane e 120 km/h sulle autostrade.  La disposizione di maggior impatto fu il divieto di circolazione nei giorni festivi dei mezzi motorizzati, velivoli e natanti compresi". Interessante fu che tale divieto era assoluto, persino per il Presidente della Repubblica. Esenti le auto del Corpo diplomatico e i veicoli militari.
A Sondrio quella prima domenica pedibus calcantibus, 2 dicembre, fu accolta abbastanza bene. Spuntarono tante biciclette, anche qualcuna da tempo riposta in cantina. Si videro arrivare in centro cavalli, una carrozzella, diversi pattinatori.