Le marmotte per battere orsi, lupi ecc.

Tre “Angus” e cinque pecore finite straziate, ennesimo episodio salito agli onori della cronaca, di fatto ennesimo ‘animalicidio'

(red) . Tre “Angus” e cinque pecore finite straziate, ennesimo episodio salito agli onori della cronaca, di fatto ennesimo ‘animalicidio’ che non desta neppure la compassione da parte degli animalisti. Non ci spiegano infatti perché bisogna ergersi a tutori, battendosi animatamente, per alcuni animali e essere indifferenti alla sorte di altri.
Tant’è, rientriamo nella situazione dei giorni scorsi. Trovate le spoglie ecco il fiorire di ipotesi. Per qualcuno addirittura poteva essere che le bestie, spaventate, fossero andate via di corsa finendo in malo modo. Qualcun altro aveva tirato in ballo i cani selvatici, si esclude che c’entri il lupo, adesso timidamente riaffiora l’ipotesi orso.
Se si deve fare il punto non si dovrebbe prescindere da una corretta retrospettiva. Su questa parte di Alpi e sulle Orobie di predatori un secolo fa non ce n’erano. Gli ultimi furono in Alta Valle e nel Sondriese (a un tiro di schioppo da Sondrio, a San Salvatore, il menu della locanda ivi esistente recava anche “prosciutto di orso”). Qualche guaio l’ha provocato l’orso, sta arrivando il lupo e non è finita. Nel virtuale camposanto animalesco ci sono a iosa vacche, ovini, asini e quant’altro. Sarebbe tempo di frenare queste stragi.
PS Occorrerebbe una piena rivalutazione, in questo mondo animalesco, delle marmotte. Con loro verrebbero meno i pericoli di ulteriori ‘animalicidi’.(red) . Tre “Angus” e cinque pecore finite straziate, ennesimo episodio salito agli onori della cronaca, di fatto ennesimo ‘animalicidio’ che non desta neppure la compassione da parte degli animalisti. Non ci spiegano infatti perché bisogna ergersi a tutori, battendosi animatamente, per alcuni animali e essere indifferenti alla sorte di altri.

Tant’è, rientriamo nella situazione dei giorni scorsi. Trovate le spoglie ecco il fiorire di ipotesi. Per qualcuno addirittura poteva essere che le bestie, spaventate, fossero andate via di corsa finendo in malo modo. Qualcun altro aveva tirato in ballo i cani selvatici, si esclude che c’entri il lupo, adesso timidamente riaffiora l’ipotesi orso.
Se si deve fare il punto non si dovrebbe prescindere da una corretta retrospettiva. Su questa parte di Alpi e sulle Orobie di predatori un secolo fa non ce n’erano. Gli ultimi furono in Alta Valle e nel Sondriese (a un tiro di schioppo da Sondrio, a San Salvatore, il menu della locanda ivi esistente recava anche “prosciutto di orso”). Qualche guaio l’ha provocato l’orso, sta arrivando il lupo e non è finita. Nel virtuale camposanto animalesco ci sono a iosa vacche, ovini, asini e quant’altro. Sarebbe tempo di frenare queste stragi.
PS Occorrerebbe una piena rivalutazione, in questo mondo animalesco, delle marmotte. Con loro verrebbero meno i pericoli di ulteriori ‘animalicidi’.