C'era una volta la FERRARI

Dal nostro inviato speciale

SONDRIO, PRIMA. Un inviato speciale della Gazzetta di Sondrio? Sì, ma vediamone natura e genesi.
Tutto risale a pochi giorni fa quando arriva al giornale, se interessa, la proposta di fornire un articolo sulla gara di Formula 1 in programma a Barcellona in quello che per noi è un bel ponte visto che la Festa della Repubblica nel 2023 cade di venerdì: "Vado a Barcellona per alcuni rilievi sulla Segrada Familia" e sul Parco Gaudi ma il pomeriggio di domenica voglio tentare la fortuna, non per me ma per l'Italia. In altri termini spero di vedere il Cavallino rosso sul podio, magari anche sul gradino più alto". Non è finita qui perchè mancava la proposta vera e propria: "Se vi interessa vi manderei il commento sulla gara avendo ancora del tempo a disposizione dopo la conclusione della gara". Stiamo per porre la difficoltà che c'è sul tavolo, il costo ma l'interlocutore ci previene "Seguo il vostro giornale, salvo difficoltà di campo, da quando avete pubblicato oltre una ventina di anni fa una serie di articoli, cessata essendo espatriato, gratuita essendo la collaborazione, anche con facoltà da parte vostra di modifiche non essendo del mestiere". Accordo fatto.

BARCELLONA, DOPO. La gara alle spalle. Giovanni dice di sentirsi come ci si sente alla fine della corrida, dopo le 36 scene. Come ci si sente, chi? Ma il toro naturalmente quando trafitto da una pada del toreador si trascina faticosamente sino al posto, scelto all'inizio della corrida, dove esalare l'ultimo respiro con la gente che magari chiede all'Alcalde (Il Sindaco - ndr) l'orecchio del moribondo. Sfilavano davanti a noi che quantomeno speravamo o nella pioggia o nella provvidenziale auto . Niente, e così eccoli all'arrivo tratti da un volgarissimo appunto non elettronico ma addirittura in grafite, una matitina di un nipotino: 1 Max VERSTAPPEN Red Bull - 2 HAMILTON Mercedes - 3 RUSSELL Mercedes - 4 PEREZ Red Bull - 5 Carlos SAINZ Ferrari. Dopo Stroll su Aston Martin doveroso citare il 7* posto di Alons anche perchè accolto da un maxi applauso, rincarato dalla presenza catalana. Poi ecco gli altri ma Leclerc? Il secondo ferrarista non ce l'ha fatta ad andare a punti finendo 12°, poi corretto in 11°
"Il mio ingresso, faccio per dire, nel giornalismo, all'insegna del pessimismo? No, del realismo sì". Un inizio secondo il detto latino: spes ultima dea contando anche una partenza finalmente in testa. Cadenzati ecco i semafori. Prime fitte nel vedere il gap che c'era, e poco alla volta gli altri 3, 4, 5. La pena nel rilevare una paurosa subordinazione dell'altro pilota del Cavallino rosso perfino alle citate Aston Martin, a una Alpine, a un'Alfa Romeo AlphaTauri. Molti per fortuna non hanno potuto seguire la diretta in quanto criptata, ma pensiamo che non saranno molti neppure nella differita tra qualche ora. Siamo ahimè a un simulacro di Ferrari che non vince un mondiale da troppi anni, a memoria forse vicino ai 15 anni. Non si vincono i singoli Gran Premi. Non si riesce più a salire sul podio.
Cosa non va? "Parlavo con alcuni spagnoli mentre si cercava di uscire dopo la gara e fa specie notare come sentissero anche loro la mancanza di una presenza ferrarista, adeguata in pista come da tradizione, ma non c'era risposta possibile. Egregio direttore a lei tirare le somme".

DIREZIONE DEL GIORNALE. Non sono in grado. Anch'io mi rifugio nel latino, guardo quelle due rosse, quei due piloti, quel gruppo di meccanici e tecnici vari e una domanda la pongo: perchè e come la Ferrari ha dimenticato di essere l'erede della grande, invincibile Ferrari? Di fare come fosse vero, ma non lo è, che vale per Maranello il detto "at impossibilia nemo tenetur!. Un diavoletto però insinua un dubbio: ma che ci sia un nesso fra la fine della Fiat tradizionale e l'attuale declino della Ferrari? Ai lettori l'ardua risposta.