TURISMO IN CRISI DOPO GLI ATTENTATI MA C'E' LA MONTAGNA, TRANQUILLA E SERENA

Otto milioni di italiani lo scorso anno sono andati all'estero - Dopo gli attentati cala questa voglia ma non ci sono solo il Mar Rosso, le Maldive e quant'altri. Riscoprire la serenità della m

CRISI
DEL TURISMO E DEL TRASPORTO AEREO
Si
sente aria di forte crisi, in base alle varie dichiarazioni, del
turismo dopo gli attentati che hanno in misura sensibile
accentuato un trend non certo positivo per via del momento
economico, in particolare per il calo dei consumi, ma noi
diciamo anche la fine dell'euforia borsistica che aveva fatto
credere tanta gente di aver trovato il bengodi nella Borsa. Non
erano pochi quelli che pensavano che si trattava di una
operazione molto facile: bastava comprare a un certo costo e
rivendere poi quando le quotazioni erano salite. Il risultato di
una gonfiatura artificiale di molti titoli, in funzione di
attese e non di concretezze, lo abbiamo visto.

Qualche soldo in meno in giro ed ora anche l'insicurezza.

Ne fanno le spese gli operatori del turismo oltre alle Compagnie
aeree.

Lo scorso anno, scriveva un giornale, otto milioni sono stati
gli italiani che hanno scelto l'estero. Adesso persone che
avevano progettato il periodo natalizio oltremare sono tornate
sui loro passi.

Alcuni temono per la sicurezza dei viaggi aerei anche se non
c'é mai stato un periodo di controlli accurati come questo (il
caso dell'aereo russo non fa testo per le strane circostanze che
possono fare pensare ad un abbattimento, se accidentale o voluto
si vedrà. Forse.).

Altri non arrivano a questo ma temono che sviluppi imprevedibili
della guerra al terrorismo determino chiusure di spazi aerei,
difficoltà di rientro.

Altri ancora non si fermano sullo specifico ma sono stati
contagiati dal virus dell'insicurezza che é sicuramente un
errore, ma all'emotività é difficile comandare.

Risultato: gli operatori prevedono chi una crisi vera e propria,
chi, gli ottimisti, comunque un calo sensibile dei soggiorni
all'estero, in particolare in alcune zone ritenute
"calde".

Istitniva una domanda, sia come italiani che come valtellinesi:
e noi?

E IL
NOSTRO TURISMO?


E il nostro turismo? Quello valtellinese in particolare?

Analisti autorevole ritengono che sia inevitabile una
contrazione complessiva della domanda in termini macroeconomici.

Vediamo però di disarticolare il problema generale.

Chi aveva intenzione di andare, per fare un esempio, sul Mar
Rosso per fare mare, per andare sott'acqua, e in previsione di
questo magari d'estate se n'era stato in ufficio o comunque sul
posto di lavoro, molto probabilmente al mare andrà lo
stesso. 

Chi nella meta già individuata, chi in altre località.





                                    

                                   
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