Trap a casa? Sì, ma il larga compagnia!



La Nazionale di calcio ha collezionato, da quando c'é a guidarla
Trapattoni, una serie di risultati negativi che hanno pochi
confronti. Non solo, ma quando i risultati sono stati positivi
sul piano numerico, non lo sono stati altrettanto sul piano del
gioco.

Ormai vedere una bella azione manovrata da parte degli azzurri é
diventata una perla rara. Molti spunti legati alla classe
individuale dei singoli, qualche invenzione, reti su tiri da
fermi. Ce n'é abbastanza per dire, con Bartali, "tutto
sbagliato, tutto da rifare".

Non siamo fautori del malcostume dilagante nel calcio per cui si
assiste, magari dopo due partite di campionato, al licenziamento
degli allenatori. E' però buona norma, quando le cose non vanno
bene, guardarci dentro. Possiamo capire Trapattoni che dice di
non volersene andare. Lui ha un contratto. Se viene mandato via
lo devono pagare fino in fondo, cosa che non succede se va via
lui (salvo intese a metà strada). Possiamo capire, solo in
parte, la Federazione che, con i chiari di luna
economico-finanziari di questi tempi, presta attenzione alle
casse sociali. Solo in parte, dato che per il resto la
tradizione, già vista ai mondiali, continua con un Presidente
inamovibile forte degli appoggi che si ritrova, un Presidente
che quando tutto il mondo calcistico era in Giappone e Corea se
ne stava a Roma, magari a giocare al golf.

Ce n'é per tutti. Abbiamo già scritto di quanto deleteri siano
stati certi personaggi e certe loro trasmissioni televisive, per
l'audience portate a estremizzare tutto, ed anche ad usare come
metro abituale l'enfasi. Basti pensare alle ripetute
dichiarazioni secondo le quali il nostro sarebbe il più bel
campionato del mondo. Forse, se ci limitiamo a guardare, oltre a
quelle italiane, le partite di S. Marino, del Liechtenstein, del
Lussemburgo, delle Isole Faroer.

A casa dovrebbero andarci in tanti.

In ogni caso la Federazione vuol tenersi il Trap? Se lo tenga.
Ma al primo passo falso a casa non solo il Trap ma tutti i
vertici della FIGC, almeno quelli che hanno condiviso e
condividono la fallimentare Presidenza di Carraro.
Amarilli

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Amarilli