NO AI TICKET SUI FARMACI



Premessa: nel ricevere e pubblicare la lettera che segue alcuni
punti meritano di essere fissati. Suscettibili naturalmente di
valutazione e discussione, ma oggettivi.

1) Il ticket riduce il consumo dei farmaci. Importante che
riduca lo spreco (tutti noi abbiamo nella farmacia di casa una
serie di medicine che periodicamente vengono gettate...) e che
non riduca l'uso necessario.

2) Corresponsabilizzare i cittadini non é sbagliato in linea di
principio. E' giusto tenere conto delle esigenze di chi é
costretto a terapie continue o anche degli strati più deboli.
Anche qui però agendo con giudizio. Quando furono introdotti i
tickets demandando alle sedi locali di stabilire le esenzioni
enerse che in Italia gli esenti erano diventati tanti, tanti,
tanti milioni...

3) Reazioni negative sui tickets ma continuo silenzio su un
tasto dolente: il costo altissimo delle cure odontoiatriche.
Pensiamo che accettare di pagare i tickets ma almeno avere, se
non tutto comunque in parte cospicua, la possibilità di curarsi
la bocca, potrebbe essere una cosa giusta.

Per il resto discussione aperta.


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Gentile Direzione

Le mando questa lettera, veda se ritiene utile

pubblicarla, grazie. No ai ticket sui farmaci: la salute non è
merce
Buona salute a tutti. È arrivato il regalo di Natale e di Capo
d'anno, per i
cittadini lombardi, con l'introduzione di nuovi ticket, sui
farmaci, sul
pronto soccorso, sulle prescrizioni diagnostiche. Questa è la
differenza che
fa del centrodestra, togliere diritti, tagli allo stato sociale,
alla sanità
pubblica, alla scuola pubblica, alla previdenza ed assistenza.
Quello che il
governo precedente di centrosinistra aveva migliorato, e che
nella sanità
portava all'abolizione degli odiosi ticket a partire con il
primo Gennaio
2003,( odiosi ticket dico perché vanno a colpire gli anziani,
gli ammalati,

i cittadini più deboli e più bisognosi)è stato annullato. Quando
invece ci
sarebbe bisogno di una sanità moderna che metta al centro il
cittadino, la

persona. E che siano riconosciuti i suoi bisogni e i suoi
diritti alla
salute e che sia garantita la salute a tutti i cittadini dal
nord al sud d'Italia.

I cittadini, le famiglie rischiano di pagare un prezzo
pesante alle
politiche del centrodestra. I lombardi hanno già pagato in
questi ultimi due
anni prezzi alti a queste politiche del centrodestra lombardo,
ogni anno
paghiamo sempre più tasse regionali per coprire il buco di
bilancio nella
sanità, causato dalla giunta regionale lombarda di centrodestra,
sono stati

tagliati già molti posti letto per le persone anziane non
autosufficienti, e
il brutto sembra deva ancora venire, con altre chiusure di altre
strutture
ospedaliere, e servizi, e di altre svendite. E una vergogna per
persone che

hanno lavorato una vita che nel momento del bisogno sono
lasciati soli con

le famiglie in grave difficoltà. Andando avanti di questo passo
la rete
ospedaliera e l'assistenza pubblica, rischia una vera crisi, e
di non
garantire un soddisfacente livello dei servizi. Costano sempre
più care le
scelte di politica sanitaria della giunta regionale lombarda,
con la sua
apertura massiccia ai privati, e con la spinta ad un consumo
sfrenato di
prestazioni sanitarie private, come se la sanità fosse un grande
supermercato in cui acquistare di tutto e di più, si ricordino
questi
signori che la salute non è merce. Da qui l'aumento delle tasse
negli anni
scorsi e quelli futuri, tagli fatti e futuri, l'aumento dei
costi per i
cittadini e per le famiglie. Anche le scelte contenute nella
finanziaria
2003 del governo italiano di centrodestra in linea con quello
regionale,
tagliano le risorse per la sanità pubblica e lo stato sociale,
aggravando
ancora di più il problema. La devolution di bossi non è
federalismo ma un
modello che fa saltare i diritti delle persone, e va a colpire
il Servizio
Sanitario Nazionale, i suoi principi e obiettivi
universalistici, di
solidarietà e del diritto alla salute per tutti i cittadini. Il
centrodestra
si prepara a destrutturate il sistema di garanzia e di sicurezza
sociale.

Chi avrà le possibilità economiche potrà farsi una assicurazione
privata
avendo i servizi migliori, chi non avrà tale possibilità dovrà
accontentarsi
di prestazioni più scadenti, di serie B, e di un sistema
sanitario pubblico
lasciato peggiorare. Io penso e credo che sarebbe meglio che
tutti insieme

cari cittadini , ci battessimo per un cambiamento, per un
miglioramento

della sanità pubblica, per qualificare i servizi, per abolire le
liste di
attesa, per abolire i ticket, per semplificare le procedure per
accedere ai
servizi, meno burocrazia, per mettere al centro delle scelte il
cittadino,
la persona , e soprattutto i bisogni di salute, di sicurezza, di
serenità,
dei più deboli. Se nelle scelte sanitarie riusciremo a far
prevalere questo
avremo sicuramente una sanità migliore, più umana, più giusta
per tutti.
Francesco Lena


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Francesco Lena