NATALE 2002 - EDITORIALE
Il
Natale 2002 e le altre festività connesse, in particolare
Capodanno, inducono come sempre a qualche riflessione e a tanti
auspici per il tempo che verrà.
Sarebbe stato semplice aprire questo numero con una immagine di
circostanza e una frase augurale.
Abbiamo scelto invece di aprire questo numero con un messaggio
del Papa, non quello natalizio, ma uno, se ci si pensa,
terribile nel suo significato per i credenti e tale da far
riflettere anche i non credenti.
Abbiamo fatto seguire l'intitolazione di una scuola a Sondrio,
in cima all'Italia, a quei bambini, ventisette bambini, rimasti
sotto le macerie. Fra tanti eventi trsiti anche un soffio di
speranza.
Poi un episodio di un grande uomo di teatro scomparso.
Infine un momento di spensieratezza pensando alle vacanze
natalizie in "Milano-Alta".
Abbiamo bisogno anche di relax, in un momento nel quale soffiano
i venti di una guerra che non comprendiamo e che pagheremo
salata, tutti.
In un momento in cui troppe nubi affollano il cielo, anche sul
versante economico-sociale. Il pensiero corre alla FIAT, ma non
c'é solo la Fiat, c'é anche tutto il mondo collegato a questo
settore importante della nostra industria. E non solo in questo
settore: quante sono le aziende italiane che aprono stabilimenti
in questo o quel Paese dove il costo del lavoro é notevolmente
inferiore che in Italia e in Europa?
In un momento in cui le cose non vanno per niente bene nei
Palazzi del Potere ove troppi sono dimentichi di cosa deve
essere la politica. Ci può essere anche il litigio aspro,
l'urlo, ma non la rissa quotidiana.
Vedendo le cose dall'esterno, con assoluta obiettività, non
parteggiando per questo o per quello, non possiamo non
sottolineare che il Governo, con la sua maggioranza, ha perso
parecchi colpi e inanellato parecchi errori e che l'opposizione
sbaglia scegliendo la via del muro contro muro su ogni
questione. E tutto questo in una situazione economica
internazionale e quindi anche italiana che dovrebbe invece di
per sé esortare a ricercare, almeno su alcune linee fondamentali
di interesse vitale per il Paese, qualche punto di incontro.
C'é di che essere demoralizzati, ma non possiamo permetterci il
lusso di esserlo.
***
GdS 18.XII 02
Q