Revocare la delibera dell'insediamento a Prata. UCT contro e giova a tutti dire NO, NO, NO. L'alternativa ci sarebbe

Desolante panorama quello dei negozi chiusi e delle vetrine spente

Nuovo insediamento commerciale nell’Area ex filatura a Prata Camportaccio
L’UNIONE DEL COMMERCIO TOTALMENTE CONTRARIA
ad altre strutture commerciali di consistenti dimensioni alle porte di Chiavenna

Condivisione assoluta della perentoria presa di posizione espressa
dall’Amministrazione comunale di Chiavenna

18 dicembre 2018 – L’Unione del Commercio e del Turismo è totalmente e fortemente contraria all’ipotesi di un nuovo insediamento commerciale nell’area ‘Tanno ex filatura Valmide’ nel territorio di Prata Camportaccio e condivide appieno la netta presa di posizione assunta dal Comune di Chiavenna su questo tema. Se nella riunione del Consiglio comunale di Prata Camportaccio, prevista per la serata di oggi, fosse malauguratamente approvata l’adozione del piano attuativo At1 ‘Riqualificazione area ex filatura’ in variante al Pgt, la rete dei piccoli negozi del Comune di Prata Camportaccio e di quelli limitrofi, Chiavenna compresa, subirebbe un ulteriore grave danno. Anche considerato che l’area è già oggi caratterizzata da un’eccessiva concentrazione di medie e grandi strutture, fin troppo numerose e spiccatamente sovradimensionate.

Nei mesi scorsi l’Unione del Commercio e del Turismo aveva già manifestato in modo chiaro e inequivocabile la sua forte preoccupazione in merito all’ipotesi di un nuovo insediamento commerciale di importanti dimensioni nella suddetta area. Aveva pertanto chiesto e ottenuto un incontro con il sindaco di Prata Camportaccio Davide Tarabini, alla presenza anche del vicesindaco Marica Udali e del consigliere comunale Mattia Giacomelli, per sensibilizzare l’Amministrazione comunale sulle gravissime ricadute di un’eventuale decisione in tal senso.

Nell’occasione, la rappresentanza dell’Unione – la presidente provinciale Loretta Credaro con il direttore Enzo Ceciliani, il presidente mandamentale Igor Micheroli e il dottor Mauro Romeri – avevano ricevuto dal sindaco Tarabini segnali di apertura al confronto sul tema e quelle che erano sembrate rassicurazioni in merito alla volontà di condividere con l’Unione del Commercio gli sviluppi relativi alla questione della riqualificazione dell’area ‘Tanno ex filatura Valmide’ e un’analisi generale sul tema dello sviluppo del commercio nella zona e nei comuni limitrofi.

Purtroppo, però, ci troviamo ora nell’imminenza di una delibera che, seppure aperta alle osservazioni del caso, rappresenta di fatto il primo tassello per spianare la strada all’ennesimo insediamento di una struttura commerciale di consistenti dimensioni, che per le sue caratteristiche rappresenterebbe, come detto, un danno assoluto al già fragile equilibrio della rete della distribuzione commerciale.

L’Unione del Commercio e del Turismo, pertanto, è fortemente delusa nel constatare che il Comune di Prata Camportaccio di fatto non ha dato seguito ad alcun momento di confronto. Per questo motivo, rivolge un forte appello all’Amministrazione comunale perché a prevalere siano scelte ponderate e lungimiranti, tali da salvaguardare l’equilibrio della rete commerciale, valore che non può essere sacrificato in cambio di effimeri e irrisori, ancorché immediati, vantaggi economici.
Accogliendo questo appello, l’Amministrazione comunale darebbe anche un importante segnale di rottura rispetto alle logiche miopi che hanno purtroppo caratterizzato per lunghi anni le scelte di molte amministrazioni comunali.

Dalla documentazione relativa al problema in  Comune di Prata:
“L’area, a sud della struttura commerciale dell’Iperal, ha una superficie di 4.840 mq, occupati dall’insediamento dell’ex filatura Valmide in fase di dismissione, sulla quale insiste una notevole quota di volumetria da recuperare e rifunzionalizzare con una destinazione artigianale o per servizi connessi alle attività economiche e produttive. La parte antistante l’area di trasformazione, a ridosso della Strada Statale è invece un’area verde pubblica, nel cui sottosuolo si prevede la realizzazione di parcheggi ad uso pubblico ed eventualmente un sottopasso della Strada Statale, in corrispondenza dell’attuale tracciato ciclopedonale esistente sul lato ovest della strada, in comune di Chiavenna. L’area è inoltre interessata dallo spostamento della nuova fermata degli autobus di linea delle S.T.P.S.. “.

Nostra nota
Dalla documentazione ideale ovvero dal patrimonio di buon senso, di sana politica urbanistica, di tutela degli interessi delle famiglie dell'intera Valchiavenna – e se occorre ne spiegheremo i dettagli – il NO a questo insediamento è grosso comune una casa:
NO NO NO NO NO.
NO a questo tipo di insediamento che di fatto è una mazzata per i negozi di tradizione ma è anche una perdita dei valori immobiliari che tocca tutti i proprietari. E anche, globalmente, una perdita di posti di lavoro. 

Il Comune, la popolazione di Prata, la proprietà dell'area hanno anche la necessità di tutelare i loro interessi. C'è il modo.

Si all'insediamento in quell'area ma a destinazione non commerciale bensì produttiva. Si muovano in questa direzione Comunità Montana, Camera di Commercio, Provincia, le forze economiche e sociali.

Se la delibera fosse già realtà concreta si tenga conto che la delibera può sempre essere revocata
GdS

 

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